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             Premessa.
            Molti
            anni fa, quando andava pian piano avvicinandosi il momento
            dell'addio alla classica benzina super con piombo (di caratteristico
            colore rosso), molti erano coloro che indulgevano al catastrofismo
            più nero, immaginando un futuro cupo per le auto storiche: molti
            pensavano che, con la scomparsa del piombo dal carburante, esse non
            avrebbero più potuto circolare. Come
            era del tutto prevedibile, i fatti hanno poi smentito quelle
            pessimistiche quanto superficiali previsioni. L'avvento
            della "verde" non avrebbe potuto certo portare al forzato
            accantonamento delle "veterane", però è anche vero che,
            in alcuni casi, la necessità di alimentare i loro propulsori con la
            benzina senza piombo avrebbe costretto gli appassionati all'uso di
            qualche doverosa precauzione. 
              
            I problemi causati dall'assenza del piombo.
            Come
            già accennato, l'arrivo della benzina "verde" ha portato
            con sé la sparizione dal carburante del
            piombo tetraetile. L'assenza, nel carburante, di questo componente dà
            luogo a conseguenze di notevole portata. Innanzitutto,
            il piombo tetraetile presente nei
            vecchi carburanti svolgeva un'azione lubrificante su sedi
            valvole, guide e valvole. L'assenza
            di questa azione lubrificante può provocare inconvenienti
            principalmente in
            propulsori con testa in ghisa, in cui le
            sedi valvole non siano costituite da un pezzo di metallo
            riportato, ma vengono ricavate direttamente nella
            ghisa. Il piombo, inoltre, operava anche una efficace azione di
            smorzatura nel contatto fra le valvole e le
            sedi valvole, lasciando (a causa dell'elevata temperatura di
            funzionamento) dei depositi carboniosi sulle valvole e sulle loro
            sedi. Ecco un disegno esplicativo: in evidenza, i depositi
            carboniosi che, appunto, svolgevano un'importante azione protettiva. 
              
            
              
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            Ed
            ecco una foto con i depositi carboniosi ben visibili sulle valvole
            di un motore alimentato sempre con benzina con piombo. 
              
            
              
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            Ebbene,
            un costante utilizzo di benzina senza piombo finisce fatalmente col
            rimuovere, passo dopo passo, tutti questi depositi, facendo così
            venire meno quell'importante azione di protezione che essi
            svolgevano. La ghisa è
            un metallo tenero che, a seguito della ripetuta
            azione di martellamento esercitata dalle
            valvole sulle loro sedi e senza più alcuna protezione da parte dei
            depositi rimossi dalla benzina "verde", va incontro a
            notevoli deformazioni di schiacciamento, con
            un progressivo arretramento delle sedi
            stesse. Questo arretramento delle sedi
            arriva col tempo a impedire la completa chiusura delle
            valvole, con la naturale conseguenza che il motore
            perde compressione e le stesse valvole,
            investite da gas incandescenti, si danneggiano (in
            gergo "si bruciano le valvole"). Ma quello della minore
            lubrificazione e protezione di valvole, guide e sedi valvole non è
            l'unico inconveniente a cui va incontro un vecchio motore che
            utilizza benzina senza piombo. Il
            piombo tetraetile conferiva al carburante anche un maggiore numero
            di ottano, che si traduceva in una minore tendenza al battito in
            testa.
            La benzina
            con piombo aveva un numero di ottano  superiore
            a quello della normale benzina senza piombo: 97 contro 95.
            Questo fa sì che, alimentando con la benzina senza piombo
            un motore progettato per funzionare solo con carburanti in cui il
            piombo sia invece presente, si possono verificare pericolosi
            fenomeni di detonazione, cioè il cosiddetto
            "battito in testa" (il cui rumore è simile a quello che
            può generare un mazzo di chiavi quando viene agitato). Ciò si
            manifesta quando si innescano combustioni
            violente (come delle micro-esplosioni) della benzina
            nel cilindro. Nel funzionamento normale,
            invece, la fiamma si propaga ad alta velocità ma
            progressivamente, senza brusche impennate della pressione.
            Nel funzionamento
            regolare, la combustione innescata dalla scintilla ad opera della
            candela si propaga nella camera di combustione con una velocità di
            10-20 metri al secondo.  
              
            
              
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            Nel caso della detonazione,
            invece, si ha una combustione anomala di una parte della miscela
            aria-benzina: in una zona della camera di combustione, a causa
            dell'elevata pressione o temperatura, una porzione della miscela si
            accende spontaneamente causando onde d'urto di pressione che si
            muovono a più di 200 metri al secondo. 
              
            
              
            Se
            il "battito in testa" dura a lungo, provoca  inevitabili
            danni alla guarnizione della testa, ai cuscinetti
            di banco e al cielo dei pistoni, sino alla foratura
            di quest'ultimo. Riassumendo,
            sono dunque due i possibili problemi
             causati
            dall'impiego di benzina senza piombo in motori progettati
            per funzionare solo con carburanti contenenti anche piombo:
            l'eccessiva usura di sedi, guide e valvole;
            l'insorgenza di notevoli fenomeni di detonazione.  
              
            I problemi causati dall'assenza del piombo: rimedi.
            Quanto
            al primo
            dei due problemi elencati (usura di sedi, guide e valvole),
            vale innanzitutto fare una precisazione. Il deterioramento
            delle sedi valvola non più lubrificate dal
            piombo non è immediato. Poiché il piombo
            si deposita sulle superfici del motore, si ritiene
            che il suo effetto lubrificante perduri per alcune
            migliaia di chilometri dopo l'ultimo pieno effettuato
            con la super. Ovviamente,
            incide molto lo  stile
            di guida; infatti, l'usura delle sedi valvola si accentua
            soprattutto se si utilizza il motore a regimi abbastanza
            elevati, oltre i 3000 giri/minuto (scelta quasi
            obbligata per le piccole cilindrate), mentre nella
            guida tranquilla è quasi trascurabile. Ma se si vuole risolvere
            il problema alla radice, l'unico rimedio davvero
            efficace e definitivo resta quello di provvedere
            a modificare le sedi valvola e le stesse valvole,
            utilizzando materiali adeguati a renderle adatte
            all'uso di benzina senza piombo. In alternativa,
            si può scegliere di miscelare al carburante
            privo di piombo specifici additivi in grado di svolgere
            la stessa azione lubrificante del piombo.  
            Quanto
            al secondo
            dei due problemi elencati (battito in testa),
            poi, se è vero che una soluzione semplice ed efficace è certamente
            rappresentata dall'impiego di carburanti che - sia pure privi di
            piombo - sono comunque caratterizzati da un più elevato numero di
            ottano, altrettanto vero è che l'unica soluzione definitiva che
            lasci poi piena liberta di impiego di questo o quel carburante
            consiste nell'intervenire direttamente
            sull'accensione. A tal proposito è bene ricordare che per dare
            tempo alla miscela aria-benzina di bruciare completamente, la
            scintilla della candela viene fatta scoccare prima che il pistone
            raggiunga il PMS (punto morto superiore), cioè la sua posizione più
            alta nel cilindro. Il valore di tale anticipo è definito dai gradi
            dell'angolo di cui è inclinata la manovella dell'albero a gomiti
            rispetto alla posizione verticale (corrispondente al punto morto
            superiore) nel momento in cui scocca la scintilla. Come regola
            generale, l'istante di accensione dovrebbe essere tale che quando il
            pistone raggiunge il PMS l'aumento di pressione sia la metà di
            quello a fine combustione. Ebbene, usando benzina senza piombo su
            motori progettati per funzionare con benzina con piombo, è bene
            ritardare l'anticipo di accensione rispetto
            ai valori originari suggeriti dal costruttore: 2-4
            gradi in meno sono quasi sempre sufficienti. Per
            ritardare l'anticipo di accensione occorre una pistola stroboscopica,
            la quale non è altro che una lampada ottica a forma di pistola che
            emette una serie di lampi luminosi così brevi da permettere
            all'occhio umano di "congelare" per un istante l'immagine
            di oggetti in movimento: in generale, puntando la luce sulle pulegge
            collegate al volano, si possono "fermare" le tacche di
            riscontro della regolazione dell'anticipo e si può così verificare
            se, per avere una combustione ottimale, sia necessario ritardare o
            anticipare lo scoccare della scintilla della candela agendo sul
            distributore di accensione (ruotandolo in un senso per anticipare
            l'accensione o nell'altro senso per ritardarla).  
              
            
              
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            In
            tal modo, in fase di
            combustione, la massima pressione si verifica con un certo
            ritardo e la fase più energetica ha a disposizione
            un volume progressivamente maggiore in cui
            svilupparsi; si abbassano pressione e temperatura di
            esercizio. E' però inevitabile andare incontro anche ad
            una lievissima riduzione della brillantezza del motore.
            A
            volte, poi, il
            battito viene innescato da punti caldi nella
            camera di combustione, come depositi carboniosi e candele
            a gradazione termica non corretta. I depositi nella camera di
            combustione sono più frequenti se si utilizza la
            vettura per brevi tragitti e senza sfruttare
            il motore: un trasferimento autostradale a
            media velocità può aiutare a bruciarli del tutto. A volte,
            utilizzando benzina senza piombo, conviene
            anche utilizzare candele leggermente più "fredde"
            di quelle previste in origine (in grado, cioè,
            di dissipare il calore più velocemente, per evitare
            la pre-accensione). In questo caso, però, si accentua
            il rischio di sporcarle nell'uso cittadino. Naturalmente,
            poi, occorre tenere sotto controllo la carburazione
            (che non deve essere troppo magra) e
            l'efficienza dell'impianto di raffreddamento del
            motore; bisogna anche verificare che la posizione del filtro aria
            nella stagione calda non sia quella per l'inverno (nelle
            auto "storiche" bisognava e bisogna aggiornare la
            posizione col cambio di stagione): se si trascura quest'ultimo
            particolare, l'aria calda aspirata dai cilindri
            tende a far detonare e, quindi, a far "battere in
            testa". Tutte precauzioni valide
            sempre, a maggior ragione quando si utilizza
            la benzina senza piombo. 
              
            E le Alfa?
            Adesso
            che sono chiari i possibili problemi, le loro cause
            e i loro rimedi, proviamo a tracciare una
            linea generale per le Alfa Romeo storiche.
            Come già si è detto, i problemi sono due: usura
            del complesso sedi-guide-valvole (causato
            dall'assenza del piombo che svolge un'azione
            lubrificante) e "battito in testa"
            (causato dal più basso numero di ottano della
            benzina senza piombo rispetto alla benzina con piombo).
            Ebbene, sotto il primo aspetto (usura
            sedi-guide-valvole), si può affermare subito che
            pressoché tutti i propulsori Alfa Romeo costruiti
            almeno negli anni Settanta e Ottanta,
            dispongono di una testa cilindri in lega leggera
            con sedi valvole riportate.  Ciò
            consente di usare
            tranquillamente anche la benzina senza piombo,
            visto che non c'è il rischio di andare incontro
            all'usura del gruppo sedi-guide-valvole. Non è
            pertanto necessario né l'uso di additivi lubrificanti
            sostitutivi del piombo da miscelare al carburante
            né, tanto meno, la sostituzione degli organi interessati
            con nuovi organi adeguati alla benzina "verde":
            adeguati lo sono già dall'origine. Sotto il
            secondo aspetto, quello del "battito in testa", esso può
            sì verificarsi, ma è facile porvi rimedio.
            Se si vuol mantenere la libertà di adottare di volta in volta un
            carburante qualunque, è infatti sufficiente (come già sopra
            esposto) ritardare l'anticipo dell'accensione di
            qualche grado: 2-4 gradi al massimo, non di più!
            E' un operazione semplice, che richiede
            pochi minuti e che un'officina qualificata può effettuare senza
            problemi. Altrimenti, è sempre possibile ricorrere all'uso
            costante di carburanti caratterizzati da un più elevato numero di
            ottano. Restano, infine, salve tutte le altre
            precauzioni generali indicate sopra, precauzioni valide sempre e a
            maggior ragione impiegando benzina senza piombo. In
            ogni caso, per maggior sicurezza, è opportuno - prima di prendere
            qualunque iniziativa - assumere il maggior numero
            di informazioni e conoscenze relative al tipo specifico
            di motore montato sulla propria vettura, con un occhio
            particolare alla conformazione strutturale del  gruppo
            sedi-guide-valvole.   
              
            I
            disegni inseriti a corredo di questo articolo sono stati realizzati
            da Piero Plini per la rivista ELABORARE n° 57. 
              
              
            luglio
            2006
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